TRAMONTANA BONHOMME E IL TOPOLINO D'ORO
Grazia Basevi (Chen Bar-Zvi)
In un paese in mezzo alla campagna viveva un fabbro aveva una piccola fucina e aggiustava di tutto il paese era povero e tutti sbarcavano il lunario con difficolta'e anche Bonhomme, cosi' si chiamava il fabbro, che era un ometto di mezza eta', non e' che se la passasse proprio bene
Ma nonostante le difficolta' nel paese c'era buon umore e le persone erano gentili e amichevoli
Una bella mattina in cui non c'era lavoro Bonhomme penso; di andare a fare una passeggiata
In mezzo alla pianura si ergeva una montagna ripida e alta che torreggiava solitaria
Bonhomme si diresse da quella parte
Giunto che fu ai piedi del monte alzo' il capo per guardare meglio e in quel momento, Tramontana, un vento capriccioso e imprevedibile passava di li' e si stava annoiando quando vide Bonhomme con il naso all'aria e subito si mise a turbinargli intorno con tanta forza da sollevarlo e portarlo fino alla cima della montagna per poi depositarvelo
Lssu' faceva un gran freddo e Bonhomme un po ammaccato si affrtto' a sciendere, giunto che fu in fondo si guardo' intorno stordito e subito Tramontana lo risollevo' tutta guiliva e lo riposo' in cima al monte
Bonhomme si riprecipito' di nuovo a sciendere e qppena in fondo Tamontana lo fece di nuovo volare fino in cima, ma Bonhomme aveva visto quando era scieso una capanna di legno e appena arrivato ai piedi del monte per la terza volta corse a perdifiato dentro la capanna chiudendo ben bene la porta dietro di se'
Si rannicchio' trmando in un angolo poi circospetto comincio' a guardersi in giro
Improvvvisamente vide in mezzo alla paglia un luccichio, si spavento' e riabbaso' la testa, ma dopo un po torno' a sbirciare di tra le braccia che aveva incrociato davanti alla faccia
Il luccichio era ancora li', allora prese coraggio e avanzo' adagio adagio verso quel luccichio e con la punta di una scarpa smosse la paglia per meglio vedere, non vi diro' la sorpresa del buon Bonhomme quando si rese conto di quello che era
Un topino tutto d'oro! Bonhomme si chino' e prese il topolino sul palmo aperto della mano e fu allora che il topolino si mosse e rizzatisi sulle zampette parlo' al meravigliatissimo Bonhomme, eh si perche dovete sapere che quel topino era magico
"Ti prego non mi fare del male" disse
Il topino aveva una vocina esile esile e tremava sulla grande mano di Bonhomme "Posso esaudire dei tuoi desideri se mi tratterai bene e non mi perderai"continuo' il topino
Bonhomme guardava il topolino e pensava che grazie all'Onnipotente con il suo aiuto avrebbe potuto tornare a casa eludendo Tramontana, che sicuramente l'aspettava appena fuori della capanna infatti con l'aiuto della magia del topino d'oro Bonhomme in capo a qualche ora arrivo' alla porta della sua casetta
Vi entro' tutto contento sempre con topino in mano mentre preparava un po' di cibo per cena mise il topino in un cestino imbottito di morbida lana per non fargli prendere freddo e pronta che fu la cena ne mise un piattino anche davanti al topino che mangio' con evidente appetito
Dopo cena con un bel fuocherello nel camino Bonhomme si sedette sulla sua scalcagnata poltrona con in mano una tazza sbrecciata di tisana che naturalmente divise con il topolino
Bonhomme era molto contento da tanto tempo in quella casupola non aveva piu' compagnia che' sua moglie, che l'Onnipotente l'abbia in gloria,era morta tanti anni prima e non avevano avuto figli, cosicche' Bonhomme era felice di avere compagnia e poter scambiare due chiacchiere sia pure con que minuscolo ospite
Non si ricordava piu che era magico e che poteva esaudire i desideri, era una persona semplice ed era contento di quello che aveva, ma fuori nelle strdine del paese Tramontana era furiosa, correva da una strada all'altra si avventava contro gli alberi strappando le foglie dai rami come una monella sguaiata e cattiva, tanta era la sua rabbia dimessere stata ingannata dalla magia del topino d'oro e intanto covava la sua vendetta
Tramontana continuo' il suo vagabondare nel paesino, intorno alle case, si infilo' dentro i camini nelle fessure delle porte e delle finestre raggiunse gli abitanti compaesani di Bonhomme ai quali soffio' nelle orecchie " Bonhomme, il fabbro, ha in casa un topino magicoooo che uhhhh!!! esaudisce i desideriiiii, ma lui il taccagno non condivide con te la sua fortunaaaaa"
Ben prestotutti seppero la buona novella e incontrandosi dal panettiere, dal lattaio, al mulino , al fiume dove le donne lavavano i panni e sui campi dove lavoravano gli uomini, cominciarono a parlarne e piu ne parlavano piu si montavano la testa
Cominciarono ad andare di nascosto uno dall'altro alla bottega di Bonhomme chi con unattrezzo che con delle chiavi chi con una pentola insomma le scuse non mancavano e ogniuno prese a sondare il fabbro " Heih Bonhomme ma sai che tutti dicono che sei una persona molto valevole e che forse dovresti diventare la nostra guida che' hai tutti i numeri per guidarcie consigliarci" e avanti cosi per giorni, finche il buon Bonhomme comincio' veramente a credersi speciale.
Era molto soddisfstto della stima che i suoi compaesani fingevano di attrbuirgli e per essere all'altezza di tale stima comincio' ad accorgersi dei suoi abiti consumati della sua misera casa delle sue scarpe male in arnese e rattoppate e si fece triste, allora si ricordo' di quello che il topino gli disse quando lo aveva trvato nella capanna ai piedi della montagna e cosi' gli si rivolse pieno di speranza " Topino in questi giorni sono diventato una persona importante in paese, tutti mi cercano e vogliono che divventi il loro capo, ma capisci che anche il mio aspetto deve diventare importante, come posso essere un ccapo in queste misere condizioni ? " Il topolino comprese benissimo e in men che non si dica Bonhomme e la sua casa subirono una repentina trasformazione; ora Bonhomme era elegantissimo e la sua casa sfoggiava un arredamento ssibrio esignorile e da misera casetta era diventata una villetta con giardino ben curato e una bella carrozza attacata a due bellissimi cavalli aspettava nel cortile
I compaesani rimasero a bocca aperta non credendo ai propri occhi quando la mattina dopo videro Bonhomme uscire dalla ricca casa e salire a cassetta della carrozza, vestito come un damerino di citta' e si dettero di gomito " te l'avevo detto ecco vedi io lo sapevo, dobbiamo anche noi usufruire usufruire del topino magico ad ogni costo"
L'indomani di buon ora un comitato composto da sei paesani busso' alla casa di Bonhomme
" Caro Bonhomme, esordi' uno di loro, siamo venuti in rappresentanza di tutti per eleggerti sindaco del paese, facci entrare cosi' definiremo laa cosa con soddisfazione di tutti " Cosi' dicendo erano entrati tutti e sei in casa proprio nella stanza dove c'era il topolino nel suo cestino
Si sedettero intorno al tavolo come fossero a casa loro " In quanto nostro sindaco adesso devi prenderti cura di noi che siamo i tuoi sudditi ed elevarci alla tua altezza per essere degni di te, ne converrai caro Bonhomme" prese a dire Tonio il mugnaio che era anche il panettiere mentre tutti gli altri si congratulavano con Bonhomme che rispose in tono grave e commosso " Sono molto onorato di essere vostro sindaco e naturalmente tutto il paese beneficera' della fortuna capitatami.
Ecco ." E qui prese il topino nel cestino e lo pose in centro al tavolo " Questo. continuo' Bonhomme. E' il tpolino d'oro magico che ho avuto la fortuna di trovare qualche giorno fa"
I compaesani fecero finta di non sapere nulla e molto si congratularono con Bonhomme con esclamazioni appropiate
Il topino li guardava con i suoi occhietti brillanti ed intelligenti e fu felice di poter essere utile a quella brava gente
In men che non si dica bei vestiti e belle scarpe presero il posto dei vecchi e consumati panni che indossavano prima
I sei se ne andarono via soddisfatti. Ma da quel momento ne' Bonhomme ne' il topolino ebbero piu un momento di tregua
Fin dal mattino una lunga fila di persone stazionava fuori della casa di Bonhomme con le piu svariate richieste, chi voleva questo e chi voleva quello i bambini poi erano incontentabili volevano sempre piu giocattoli e piangevano , urlavano, litigavano e si picchiavano
Ben presto i paesani di malumore si guardarono in cagnesco.
Invidia, gelosia rabbia albergavano nei loro cuori e nei loro pensieri
Tu hai ricevuto di piu e allora anche io voglio di piu si urlavano l'un l'altro
Tutti erano diventati incontentabili, in giro si vedevano solo facce arrabbiate, non si sentiva piu ridere, cantare non si sentivano piu voci allegre. Niente. Il paese sembrava precipitato all'inferno
Il topino era ogni giorno piu esausto, il suo corpicino non splendeva quasi piu e Bonhomme era taciturno, stanco, di malumore di notte dormiva male
Fra le persone cominciarono ad esservi i primi malati . Troppo cibo troppe bevande troppi cattivi pensieri
Passarono cosi' i mesi
Una mattina si era a fine inverno, una densa nebbia aveva avvolto il paese silenzioso
Bonhomme si alzo' dal letto piu stanco di quando si era coricato con gli occhi gonfi e mal di testa
guardo' nel cestino dove stava il topoiino. Era vuoto!!! In un angolo tremolava un lieve luccichio Bonhomme si avviccino' di piu e vide una lacrima che lentamente scompariva sul fondo del cestino
Improvvisamente tutto torno' come prima: la casa , i suoi vestiti tutto e cosi stava succedendo in tutto il paese
Bonhomme aveva perso il Topolino Magico
Dopo il primo momento di sbigottimento la comincio' a prendere coscienza di cio' che era accaduto
Era come si stessero svegliando da un sogno e tutti sentirono nel cuore un senso di sollievo come se fosse stato tolto loro di dosso un gran peso
Ancche la nebbia perdeva sempre piu consistenza vinta dai trionfanti raggi del sole
Bonhomme si precipito' fuori di casa e cosi' anche tutti gli altri , si comincio' ad udire qualche risata...un accenno di musica....
I bambini presero a rincorrersi ridendo e lancciandosi allegri richiami trastullandosi con foglie, sassolini e legnetti, giochi meravigliosi che prendevano forma con la loro fantasia
FINE
Ma nonostante le difficolta' nel paese c'era buon umore e le persone erano gentili e amichevoli
Una bella mattina in cui non c'era lavoro Bonhomme penso; di andare a fare una passeggiata
In mezzo alla pianura si ergeva una montagna ripida e alta che torreggiava solitaria
Bonhomme si diresse da quella parte
Giunto che fu ai piedi del monte alzo' il capo per guardare meglio e in quel momento, Tramontana, un vento capriccioso e imprevedibile passava di li' e si stava annoiando quando vide Bonhomme con il naso all'aria e subito si mise a turbinargli intorno con tanta forza da sollevarlo e portarlo fino alla cima della montagna per poi depositarvelo
Lssu' faceva un gran freddo e Bonhomme un po ammaccato si affrtto' a sciendere, giunto che fu in fondo si guardo' intorno stordito e subito Tramontana lo risollevo' tutta guiliva e lo riposo' in cima al monte
Bonhomme si riprecipito' di nuovo a sciendere e qppena in fondo Tamontana lo fece di nuovo volare fino in cima, ma Bonhomme aveva visto quando era scieso una capanna di legno e appena arrivato ai piedi del monte per la terza volta corse a perdifiato dentro la capanna chiudendo ben bene la porta dietro di se'
Si rannicchio' trmando in un angolo poi circospetto comincio' a guardersi in giro
Improvvvisamente vide in mezzo alla paglia un luccichio, si spavento' e riabbaso' la testa, ma dopo un po torno' a sbirciare di tra le braccia che aveva incrociato davanti alla faccia
Il luccichio era ancora li', allora prese coraggio e avanzo' adagio adagio verso quel luccichio e con la punta di una scarpa smosse la paglia per meglio vedere, non vi diro' la sorpresa del buon Bonhomme quando si rese conto di quello che era
Un topino tutto d'oro! Bonhomme si chino' e prese il topolino sul palmo aperto della mano e fu allora che il topolino si mosse e rizzatisi sulle zampette parlo' al meravigliatissimo Bonhomme, eh si perche dovete sapere che quel topino era magico
"Ti prego non mi fare del male" disse
Il topino aveva una vocina esile esile e tremava sulla grande mano di Bonhomme "Posso esaudire dei tuoi desideri se mi tratterai bene e non mi perderai"continuo' il topino
Bonhomme guardava il topolino e pensava che grazie all'Onnipotente con il suo aiuto avrebbe potuto tornare a casa eludendo Tramontana, che sicuramente l'aspettava appena fuori della capanna infatti con l'aiuto della magia del topino d'oro Bonhomme in capo a qualche ora arrivo' alla porta della sua casetta
Vi entro' tutto contento sempre con topino in mano mentre preparava un po' di cibo per cena mise il topino in un cestino imbottito di morbida lana per non fargli prendere freddo e pronta che fu la cena ne mise un piattino anche davanti al topino che mangio' con evidente appetito
Dopo cena con un bel fuocherello nel camino Bonhomme si sedette sulla sua scalcagnata poltrona con in mano una tazza sbrecciata di tisana che naturalmente divise con il topolino
Bonhomme era molto contento da tanto tempo in quella casupola non aveva piu' compagnia che' sua moglie, che l'Onnipotente l'abbia in gloria,era morta tanti anni prima e non avevano avuto figli, cosicche' Bonhomme era felice di avere compagnia e poter scambiare due chiacchiere sia pure con que minuscolo ospite
Non si ricordava piu che era magico e che poteva esaudire i desideri, era una persona semplice ed era contento di quello che aveva, ma fuori nelle strdine del paese Tramontana era furiosa, correva da una strada all'altra si avventava contro gli alberi strappando le foglie dai rami come una monella sguaiata e cattiva, tanta era la sua rabbia dimessere stata ingannata dalla magia del topino d'oro e intanto covava la sua vendetta
Tramontana continuo' il suo vagabondare nel paesino, intorno alle case, si infilo' dentro i camini nelle fessure delle porte e delle finestre raggiunse gli abitanti compaesani di Bonhomme ai quali soffio' nelle orecchie " Bonhomme, il fabbro, ha in casa un topino magicoooo che uhhhh!!! esaudisce i desideriiiii, ma lui il taccagno non condivide con te la sua fortunaaaaa"
Ben prestotutti seppero la buona novella e incontrandosi dal panettiere, dal lattaio, al mulino , al fiume dove le donne lavavano i panni e sui campi dove lavoravano gli uomini, cominciarono a parlarne e piu ne parlavano piu si montavano la testa
Cominciarono ad andare di nascosto uno dall'altro alla bottega di Bonhomme chi con unattrezzo che con delle chiavi chi con una pentola insomma le scuse non mancavano e ogniuno prese a sondare il fabbro " Heih Bonhomme ma sai che tutti dicono che sei una persona molto valevole e che forse dovresti diventare la nostra guida che' hai tutti i numeri per guidarcie consigliarci" e avanti cosi per giorni, finche il buon Bonhomme comincio' veramente a credersi speciale.
Era molto soddisfstto della stima che i suoi compaesani fingevano di attrbuirgli e per essere all'altezza di tale stima comincio' ad accorgersi dei suoi abiti consumati della sua misera casa delle sue scarpe male in arnese e rattoppate e si fece triste, allora si ricordo' di quello che il topino gli disse quando lo aveva trvato nella capanna ai piedi della montagna e cosi' gli si rivolse pieno di speranza " Topino in questi giorni sono diventato una persona importante in paese, tutti mi cercano e vogliono che divventi il loro capo, ma capisci che anche il mio aspetto deve diventare importante, come posso essere un ccapo in queste misere condizioni ? " Il topolino comprese benissimo e in men che non si dica Bonhomme e la sua casa subirono una repentina trasformazione; ora Bonhomme era elegantissimo e la sua casa sfoggiava un arredamento ssibrio esignorile e da misera casetta era diventata una villetta con giardino ben curato e una bella carrozza attacata a due bellissimi cavalli aspettava nel cortile
I compaesani rimasero a bocca aperta non credendo ai propri occhi quando la mattina dopo videro Bonhomme uscire dalla ricca casa e salire a cassetta della carrozza, vestito come un damerino di citta' e si dettero di gomito " te l'avevo detto ecco vedi io lo sapevo, dobbiamo anche noi usufruire usufruire del topino magico ad ogni costo"
L'indomani di buon ora un comitato composto da sei paesani busso' alla casa di Bonhomme
" Caro Bonhomme, esordi' uno di loro, siamo venuti in rappresentanza di tutti per eleggerti sindaco del paese, facci entrare cosi' definiremo laa cosa con soddisfazione di tutti " Cosi' dicendo erano entrati tutti e sei in casa proprio nella stanza dove c'era il topolino nel suo cestino
Si sedettero intorno al tavolo come fossero a casa loro " In quanto nostro sindaco adesso devi prenderti cura di noi che siamo i tuoi sudditi ed elevarci alla tua altezza per essere degni di te, ne converrai caro Bonhomme" prese a dire Tonio il mugnaio che era anche il panettiere mentre tutti gli altri si congratulavano con Bonhomme che rispose in tono grave e commosso " Sono molto onorato di essere vostro sindaco e naturalmente tutto il paese beneficera' della fortuna capitatami.
Ecco ." E qui prese il topino nel cestino e lo pose in centro al tavolo " Questo. continuo' Bonhomme. E' il tpolino d'oro magico che ho avuto la fortuna di trovare qualche giorno fa"
I compaesani fecero finta di non sapere nulla e molto si congratularono con Bonhomme con esclamazioni appropiate
Il topino li guardava con i suoi occhietti brillanti ed intelligenti e fu felice di poter essere utile a quella brava gente
In men che non si dica bei vestiti e belle scarpe presero il posto dei vecchi e consumati panni che indossavano prima
I sei se ne andarono via soddisfatti. Ma da quel momento ne' Bonhomme ne' il topolino ebbero piu un momento di tregua
Fin dal mattino una lunga fila di persone stazionava fuori della casa di Bonhomme con le piu svariate richieste, chi voleva questo e chi voleva quello i bambini poi erano incontentabili volevano sempre piu giocattoli e piangevano , urlavano, litigavano e si picchiavano
Ben presto i paesani di malumore si guardarono in cagnesco.
Invidia, gelosia rabbia albergavano nei loro cuori e nei loro pensieri
Tu hai ricevuto di piu e allora anche io voglio di piu si urlavano l'un l'altro
Tutti erano diventati incontentabili, in giro si vedevano solo facce arrabbiate, non si sentiva piu ridere, cantare non si sentivano piu voci allegre. Niente. Il paese sembrava precipitato all'inferno
Il topino era ogni giorno piu esausto, il suo corpicino non splendeva quasi piu e Bonhomme era taciturno, stanco, di malumore di notte dormiva male
Fra le persone cominciarono ad esservi i primi malati . Troppo cibo troppe bevande troppi cattivi pensieri
Passarono cosi' i mesi
Una mattina si era a fine inverno, una densa nebbia aveva avvolto il paese silenzioso
Bonhomme si alzo' dal letto piu stanco di quando si era coricato con gli occhi gonfi e mal di testa
guardo' nel cestino dove stava il topoiino. Era vuoto!!! In un angolo tremolava un lieve luccichio Bonhomme si avviccino' di piu e vide una lacrima che lentamente scompariva sul fondo del cestino
Improvvisamente tutto torno' come prima: la casa , i suoi vestiti tutto e cosi stava succedendo in tutto il paese
Bonhomme aveva perso il Topolino Magico
Dopo il primo momento di sbigottimento la comincio' a prendere coscienza di cio' che era accaduto
Era come si stessero svegliando da un sogno e tutti sentirono nel cuore un senso di sollievo come se fosse stato tolto loro di dosso un gran peso
Ancche la nebbia perdeva sempre piu consistenza vinta dai trionfanti raggi del sole
Bonhomme si precipito' fuori di casa e cosi' anche tutti gli altri , si comincio' ad udire qualche risata...un accenno di musica....
I bambini presero a rincorrersi ridendo e lancciandosi allegri richiami trastullandosi con foglie, sassolini e legnetti, giochi meravigliosi che prendevano forma con la loro fantasia
FINE